I voli umanitari |
I voli umanitari
Ogni tanto l’Aeronautica Militare Italiana ci concede un volo umanitario gratuito per il Sud Sudan. Il primo è del maggio 2005 e l’ultimo, il quinto, del 2010. Su ciascuno dei voli, effettuati con un C130J, si sono potuti caricare ogni volta 10.000 kg di merce.
L’organizzazione del materiale da spedire è assai complessa e vede il coinvolgimento di almeno un centinaio di persone della nostra comunità parrocchiale e di quella di San Pietro Apostolo (Albano Laziale). E’ certamente l’attività che più di altre aggrega le comunità parrocchiali verso un obiettivo comune di tipo missionario: riempire “a tappo” l’aereo con materiali utili ai diseredati del Sud Sudan e con poco più di un mese a disposizione tra l’annuncio che si sarà un volo umanitario e la sua partenza. Di lavoro ce n’è per tutti e di vario tipo: dal raccogliere i desiderata dei destinatari alla selezione e all’imballo dei materiali, dall’etichettatura delle singole casse al sollecitare donazioni da parte dei parrocchiani, dal lavoro di facchinaggio al trasporto in aeroporto, dal sollecitare i negozianti del quartiere per ottenere donazioni di avanzi di magazzino all’ottenere l’esenzione dei dazi doganali all’arrivo in Sud Sudan, dalle pratiche doganali in Italia al Il lavoro più difficile è convincere i possibili donatori che ci sono materiali che non servono: scarpe da donna con tacchi (strade non asfaltate e piene di buche), abiti invernali (fa caldo), pantaloni femminili e gonne corte (non li usano), lenzuola bianche (si usano soltanto come sudari per il seppellimento), giocattoli elettrici (i poveracci non hanno i soldi per comperare le batterie), giocattoli ingombranti (costa troppo il trasporto via terra) o con istruzioni in italiano. Scoraggiamo anche l’acquisto di materiali per spedirli: in Uganda si trovano gli stessi materiali a prezzi molto inferiori che in Italia. Ad esempio, una matita costa là 6 centesimi di €. Si fanno eccezioni su specifica richiesta dei destinatari e per materiali che, magari temporaneamente, sono di difficile reperimento in Sud Sudan o in Uganda: in un’occasione abbiamo spedito decine di migliaia di siringhe monouso all’ospedale di Nzara perché al momento là non se ne trovavano. Gli aerei C130J non possono atterrare a Yambio, la nostra zona di intervento, per cui devono atterrare a Juba, a circa 500 km di distanza e poi i materiali devono essere trasportati via terra a Yambio, a Nzara, a Li-Rangu e in altre località . L’aeroporto di Yambio è assai primitivo, in terra battuta, e non c’è torre di controllo né radar. Quando abbiamo iniziato a interessarci al Sud Sudan, la “torre di controllo” dell’aeroporto di Yambio era costituita da un vecchietto che, brandendo un bastone, allontanava i bambini dalla pista di atterraggio quando arrivava un aereo. Ora la situazione è migliorata ma non molto. Abbiamo spedito un po’ di tutto: abiti usati, sapone e coperte per i profughi, scarpe, abbigliamento sportivo per i ragazzi, cancelleria per le scuole, biciclette, pannoloni per malati gravi, piccoli macchinari agricoli, carrozzine per invalidi, giocattoli per i bambini, presidi medico-chirurgici, tessuti per sartoria, computers. Con ogni volo abbiamo anche spedito piccole quantità di materiali liturgici su richiesta del clero locale e delle suore: statue, casulae, ostensorio, una via crucis, un’immagine di Nostra Signora di Valme, un presepio da chiesa, un turibolo, calici, patene, pissidi, tovaglie da altare, cotte, stole, ecc. Il clero locale è anche lui molto povero e ciò che viene usato in chiesa lascia molto a desiderare in termini di qualità . Nei voli ci sono anche materiali che non abbiamo raccolto noi: se ci sono organizzazioni cattoliche che devono spedire materiali costosi e che corrono il rischio di essere danneggiati o rubati durante un trasporto via mare, diamo loro spazio nei nostri voli. Abbiamo spedito l’attrezzatura per analisi cliniche per la scuola di infermieri a Wau, attrezzature per la radio cattolica di Juba, i computers per due aule delle scuole superiori per insegnanti a Yambio a e Malakal e molte altre cose. Speriamo in futuro di ottenere altri voli umanitari. |