Storia di Valme |
LA STORIA DI VALME (CLICCA QUI PER INGRANDIRE)
Cosa significa il termine Valme?
Invocazione che riassume la fiducia in Maria perchè tutto può
Davanti ad una espressione che appartiene al tardo latino del secolo XIII, l’uomo moderno può rimanere un po’ sconcertato nel sentire la parola Valme. Che cosa è? Una località? Un nome?
«’Valme’, come è noto, -spiega il Papa Giovanni Paolo II nell’omelia tenuta in parrocchia, in occasione della visita pastorale del 15 dicembre del 1996- è un’invocazione in lingua spagnola che risale al tredicesimo secolo, quando il Re San Fernando, in difficoltà nel suo tentativo di riconquistare Siviglia, chiese aiuto alla Madre celeste: “Valimi Signora”, “Aiutami Signora”! Da allora tanti fedeli in Spagna e in altre parti del mondo continuano a ripetere “Valimi”, aiutami Maria, e sii il nostro sostegno.
Anche noi ci rivolgiamo questa mattina con fiducia alla Vergine Santa, affidando a Lei i progetti e le speranze della vostra Comunità parrocchiale».
Storia
Uscito dalla tenda pieno di fiducia, esclamò: «Se Dio lo vuole, l’acqua ci sarà». E comandò al suo luogotenente di conficcare in terra il suo bastone di comando. Dalla terra scaturì acqua in abbondanza, l’esercito si dissetò, si rinfrancò e ottenne la vittoria.
Riconquistata la città, il Re Santo compì la sua promessa, costruendo quello che noi conosciamo come «Real Santuario di Nostra Signora di Valme», nel quale si venera la statua di legno policromo della Madonna di stile goticofernandino, che si conosce come la Vergine del Váleme o Valme, in ricordo della supplica del Monarca.
Molto presto Dos Hermanas le professò una speciale venerazione specialmente a partire dal XVIII secolo. A causa di un’epidemia di peste nella città, la Vergine fu portata in pellegrinaggio dal suo santuario alla città vicina; stando alla cronaca dell’epoca, al suo passare per le strade, la gente guariva miracolosamente.
È in questa occasione che il popolo la prende come sua protettrice e la trasporta definitivamente dal Santuario alla locale Parrocchia di S. Maria Maddalena, dove ancora oggi si trova nella Cappella del SS. Sacramento.
Una parrocchia ‘viva’ nata nel 1982
La Parrocchia Nostra Signora di Valme, come le altre parrocchie affidate a L’Opera della Chiesa, vuole offrire a tutti la profonda esperienza del mistero della Chiesa nella conoscenza di Dio e dei suoi piani amorosi su di noi, e formare la grande famiglia dei figli di Dio per essere UNO con il Papa e i Vescovi, in comunione di beni spirituali e materiali.
Il Cardinale Vicario Ugo Poletti durante l’inaugurazione della parrocchia il 28 febbraio 1982, si è rivolto con affettuose parole a Madre Trinidad ed ai membri de L’Opera ringraziando per lo zelo che mostrano nel servire la Chiesa. Dopo aver ripercorso la storia, parlando del re San Ferdinando disse che, come lui in quei momenti, “così tutti noi abbiamo bisogno nelle dure prove della vita dell’acqua che sgorga dalla divina Misericordia. La parrocchia oggi eretta può considerarsi una figlia de L’Opera della Chiesa e, ponendosi sotto la protezione della Madre Santa saprà impiegare tutte le sue energie spirituali per una più chiara e significativa presenza dei cristiani nel mondo”.
Non si creda che il titolo di Nostra Signora di Valme sia giunto a Roma solo nel 1982, quando è stata a Lei intitolata questa nuova Comunità parrocchiale, perchè già nel 1866 il Santuario spagnolo di Nostra Signora di Valme era unito, in una specie di gemellaggio, a Santa Maria Maggiore da un vincolo che prevedeva la comunicazione delle stesse grazie, indulgenze, privilegi e indulti apostolici di cui avrebbe goduto la Basilica Liberiana su concessione dei Sommi Pontefici.
Ma la pienezza del vincolo si è raggiunta quando il titolo della Madonna è stato assegnato, per concessione del Santo Padre, in attenzione ai sentimenti che legano la Vergine di Valme alla Fondatrice de L’Opera.
15 Dicembre 1996, Giorno indimenticabile: Il Successore di Pietro visita la parrocchia
A pochi mesi dall’inaugurazione della sede definitiva (23 marzo 1996), la visita pastorale del Papa Giovanni Paolo II. C’è stata un’accoglienza gioiosa, “chiassosa” da parte dei bambini, dei giovani e di tutti i fedeli. Nell’omelia durante la Celebrazione eucaristica e nei diversi incontri il Santo Padre ha sottolineato: “Conosco il vostro impegno nel mettere al centro di tutta la vita parrocchiale la Santa Messa e l’adorazione eucaristica, come pure la cura che avete per le celebrazioni liturgiche e la devozione a Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, che vi anima. So con quanta fede voi coltivate l’adesione cordiale al Successore di Pietro, ai vostri Pastori. Avete espresso un grande amore per la Chiesa, per la sua bellezza. Io vi auguro di mantenere quest’amore per la Chiesa e questa gioia che viene dall’amore: siate testimoni della Chiesa nella società perché gli uomini del nostro tempo formino parte del Popolo di Dio”.
La Madre Trinidad per diversi anni è stata un membro della comunità parrocchiale e, con la sua presenza e la sua preghiera, ci siamo sentiti protetti, guidati e benvoluti. Anche il Santo Padre, durante la sua visita, ha voluto recarsi di persona ad incontrarla e benedirla nel suo letto di dolore. Sono sofferenze che lei offre per la Chiesa Universale e per tutti noi.